La distribuzione degli utili ai dipendenti attraverso i piani di stock option

1 Luglio 2024

Un datore di lavoro può riconoscere ai propri dipendenti retribuzione in denaro o in natura, così come concedere a questi ultimi la possibilità di partecipare alla distribuzione degli utili dell’impresa. Naturalmente, tale scelta deve essere implementata seguendo precise regole e rigorosi processi, soprattutto laddove realizzata attraverso il riconoscimento di partecipazioni azionarie o di altri strumenti finanziari.

La via dell’azionariato ai propri dipendenti per riconoscere a questi ultimi dei vantaggi economici è spesso utilizzata come strumento premiale dell’appartenenza a una determinata realtà aziendale. Sebbene il riconoscimento di tale beneficio debba essere trattato alla stregua della ordinaria retribuzione, esso dovrà, comunque, rappresentare un trattamento economico migliorativo rispetto ai livelli minimi previsti dalla contrattazione collettiva, non potendo sostituire la stessa.   

Il codice civile italiano contiene delle disposizioni precise riguardo l’azionariato ai dipendenti e, in via ancora più particolare, alla disciplina dei piani di stock option. In questo senso, l’art. 2349 consente l’assegnazione di utili ai prestatori di lavoro della società tramite speciali categorie di azioni di nuova emissione, da assegnare individualmente ai dipendenti.

Tale possibilità è consentita solo se espressamente prevista dallo statuto della società e previa delibera della relativa assemblea straordinaria che definisca l’aumento di capitale necessario all’emissione delle nuove azioni da destinare ai dipendenti.

Una volta deliberata tale decisione, agli amministratori della società è demandata la predisposizione del piano di stock option, o altro strumento azionario, eventualmente, a ciò designando un apposito comitato. Il documento, oltre a definire l’effettiva assegnazione ai dipendenti, deve anche indicare le possibilità di successo del piano stesso, le conseguenze che esso avrebbe sui dipendenti e in che modo tale decisione impatterebbe positivamente sulle attività endo-aziendali.

Vi è poi una fase di pubblicità del piano – esclusivamente prevista per le azioni quotate nei mercati regolamentari – rispetto alla quale, in virtù del Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai dipendenti e alla Consob deve essere fornita una apposita informativa.

Infine, una volta predisposto e finalizzato, il piano deve essere deliberato dagli organi societari al fine di autorizzare l’emissione di nuove azioni, nonché le condizioni del piano stesso. La delibera deve contenere necessariamente alcuni elementi, quali i destinatari dell’offerta, il numero di azioni da assegnare ai dipendenti, le modalità di emissione, la durata del piano stesso.

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