Nuova Direttiva europea sul lavoro organizzato mediante piattaforme digitali

19 Novembre 2024

Il 1° dicembre 2024 entrerà in vigore le Direttiva UE 2831 del 23 ottobre 2024, che ha come scopo il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’incremento del livello di tutela dei dati personali dei lavoratori la cui attività viene organizzata mediante l’impiego di piattaforme digitali.

La Direttiva UE 2831/2024, che dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro il 2 dicembre 2026, mira a garantire livelli di protezione sempre maggiori per quei lavoratori che svolgano la propria prestazione di lavoro attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali. Tale intervento del legislatore comunitario è stato ritenuto necessario al fine di porre rimedio alla condizione di un numero crescente di lavoratori costretti a operare in un contesto di scarsa tutela.

Novità più rilevante della Direttiva, infatti, è l’introduzione di una presunzione legale semplice di subordinazione dei lavoratori che operano attraverso piattaforme digitali in presenza di specifici indicatori, quali l’assoggettamento al potere direttivo e di controllo del datore di lavoro, in questi casi esercitato per il tramite della piattaforma digitale.

La presunzione non comporta l’immediata riqualificazione dei rapporti di lavoro, ma potrà essere utilizzata dai lavoratori e dagli organi ispettivi in sede di accertamento o di contenzioso avente a oggetto l’accertamento della effettiva natura  del rapporto di lavoro intercorrente tra le parti.

In Italia, la norma di recepimento della Direttiva dovrà necessariamente essere coordinata con l’articolo 2 del D.lgs. n. 81/2015 che impone già l’applicazione della disciplina dei rapporti di lavoro subordinato alle collaborazioni, svolte in maniera prevalentemente personale dal collabortore e caratterizzate dall’assoggettamento di questi al potere organizzativo del committente.

La Direttiva introduce, inoltre, limitazioni più stringenti in relazione al trattamento dei dati personali dei lavoratori e più puntuali obblighi informativi che permettano un’adeguata conoscenza da parte degli stessi dell’utilizzo dei sistemi di monitoraggio della prestazione e dei processi decisionali automatizzati.

In particolare, viene introdotto l’obbligo di effettuare una valutazione d’impatto rispetto al trattamento dei dati personali dei lavoratori e di adottare specifiche misure per favorire la trasparenza rispetto all’utilizzo dei sistemi automatizzati che incidono sulla gestione del rapporto di lavoro.

Con cadenza biennale, poi, i datori di lavoro dovranno effettuare valutazioni che riguardano l’impatto dei sistemi di monitoraggio e dei sistemi decisionali automatizzati sui lavoratori e sulle condizioni di lavoro, con specifico riferimento alla parità di trattamento degli stessi, modificando le procedure adottate qualora emerga che esse abbiano generato un elevato rischio di discriminazione o abbiano violato i diritti del lavoratore.

Infine, la Direttiva riconosce il diritto del lavoratore di ottenere spiegazioni da parte del datore di lavoro in merito a ogni decisione da questi assunta e derivante dall’utilizzo dei sistemi decisionali automatizzati. In particolare, qualsiasi decisione di limitare, sospendere o risolvere il rapporto di lavoroe qualsiasi scelta ugualmente pregiudizievole per il lavoratore che svolge la sua attività mediante l’utilizzo di piattaforme digitali richiederà l’intervento di un operatore umano e il datore dovrà identificare una persona specificamente preposta a riscontrare i lavoratori in merito alle richieste di informazioni relative ai sistemi decisionali automatizzati in uso in azienda.

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